x

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al corretto funzionamento del sito web. Chiudendo questo banner o scorrendo questa pagina acconsenti all’uso dei cookie.

Pubblicità all'interno delle App

11/06/2018

Gli introiti pubblicitari da advertising mobile scaturiscono da contratti che prevedono, generalmente, la vendita di spazi pubblicitari all'interno dell'App (c.d. banner e simili) spesso contenenti link a siti internet o ad altre App.  La contropartita dell’inserimento di banner pubblicitari all’interno dell’App è la corresponsione periodica di provvigioni legate al traffico internet incrementale (numero di click, numero di visualizzazioni) o alla vendita di sponsorizzazioni.

L’inquadramento normativo, rispetto alla vendita delle applicazioni, risulta meno complesso in quanto l’identità dei consumatori finali non incide sulle norme da applicare. Le controparti, infatti, sono definite a priori e sono le piattaforme di mobile advertising che sono rappresentate dai due maggiori competitor (AdMob per Google  e iAd per Apple) ma anche da altre aziende quali ad esempio MdotM, InMoby, RevMob, AppCircle, Millenium Media e TapJoy.

Gli introiti, generalmente, sono variabili in funzione del raggiungimento degli obbiettivi di marketing. Numero di visualizzazioni/clic; prezzo di vendita degli spazi pubblicitari e la continuità con cui essi appaiono, sono i tre fattori che definiranno il livello di profitto realizzato dalle applicazioni gratuite con questo modello di business.

Le App, inoltre, possono anche fungere da supporto ad altre attività collaterali, tipicamente commerciali o di servizi. In tale caso si applica lo stesso inquadramento dell’attività principale.